"Amo ancora mia moglie". Storia di un marito traditore pentito
Purtroppo dopo tanti anni di matrimonio, qualche tempo fà la mia vita coniugale è terminata. La causa come spesso accade a noi uomini, è per un'altra donna.
Avevo una storiella di poco conto con una donna conosciuta tramite siti d'incontri. Con lei stavo bene, facevamo sesso come non riuscivo a fare con mia moglie. Purtroppo tutto è venuto a galla ed alla fine ci siamo sepatati.
Da quel momento e da persone civili, abbiamo mantenuti rapporti cordiali a causa di vari interessi lavorativi e familiari ( abbiamo figli ).
Ogni volta che vedevo mia moglie mi rendevo conto che era sempre piu' intrigante, sempre più bella nonostante i suoi 50anni. Non potevo dirglielo, ma ero sempre curioso di sbirciare e di vedere su facebook foto con lei in discoteca con amici/amiche, vederla apparentemente spensierata. A volte con abbigliamento anche accattivante.
Cosi un giorno, gli chiesi se era disponibile ad un incontro a cena con la premessa che non avrei tirato fuori il discorso separazione, ma per il semplice piacere di parlare con la persona che conosceva tutto di me.
Sorprendentemente, mi disse che sarei potuto rimanere a cena in casa insieme ai ragazzi, tanto poi sarebbero usciti ed avremmo avuto modo di parlare.
Al termine della cena, quando i ragazzi uscirono, mi fermai in quella che era stata per tanti anni la mia casa. Mi sembrava di rivivere un sogno, la normalità. Presi coraggio, m'inginocchiai davanti a mia moglie e gli chiesi scusa. Già altre volte ebbi modo di farlo, ma in quella circostanza il messaggio sembrava piu' forte.
Da donna intelligente, mi fece alzare, si accomodammo sul divano e comincio a parlare. Inizialmente venne fuori tutta la sua rabbia, poi la tristezza, per arrivare al termine del discorso dove rimasi di stucco.
Mi confido' che le nostre vite erano cambiate, che un vaso rotto si sarebbe potuto incollare, ma sempre rotto rimaneva. Ho volutamente cambiato discorso, pensando che trattare altri argomenti avrebbe reso la chiacchierata meno pesante. Pensavo che fosse il primo passo verso un riavvicinamento.
Cominciai a dirle che era molto bella, che nascondeva tutto il male che gli avevo fatto. Per un momento, guardando il suo volto ho pensato che ero sulla strada giusta, ma venni subito disilluso. Mi disse che in quel momento non c'era piu' spazio per me, che i suoi pensieri erano rivolti ad un'altra persona.
Non volevo credere a ciò che mi diceva, non poteva essere vero, insistevo dicendogli che non avrei mai potuto immaginarla tra le braccia di un altro uomo.
Solo a quel punto davanti al mio non voler credere, mi fece vedere la persona a cui si era interessata, e purtroppo era una persona che anche io conoscevo avendo avuto con lui un rapporto di lavoro.
Come un bambino impertinente cominciai a farle domande sempre piu' intime, gli chiedevo a che punto fosse quella relazione, se era un semplice corteggiamento o altro.
Ricordo e ricoderò per sempre il suo sguardo, mi fisso e mi disse: l'amore non svanisce in un anno o due dopo una relazione di tanti anni, sei stato il mio primo uomo, oggi non lo sei piu', oggi anche se una parte del mio cuore conserva gelosamente il nostro passato, il mio corpo appartiene ad un altro uomo.
Feci molte domande e lei senza remore, con una totale tranqillità, quasi a volermi umiliare, mi disse che la prima volta con l'altro uomo, fu nello stesso motel dove io l'avevo tradita ( prima della separazione quando provai a farmi perdonare gli raccontai tutto per filo e per segno quello che voleva sapere ) e lo fece per vendetta perchè sapeva che se ne fossi venuto a conoscenza, mi avrebbe procurato lo stesso dolore che io procurai a lei.
Le presi una mano e gli dissi che non m'importava nulla, che il passato era passato e che se avesse voluto avremmo potuto ricominciare.
Le sue parole non fuorono quelle che immaginavo, anzi, rincarò la dose, asserendo di aver scoperto con quell'uomo un lato di lei che non ero mai stato in grado di scoprire io.
Lui non la feceva sentire una bambola da comodino, lui la trattava da femmina, non era geloso come lo potevo essere io, a lui piaceva vederla vestita provocante, intrigante. Io invece quando notavo un abbigliamento un pò succinto spesso denigravo la sua femminilità pensando che a 50anni oramai era "datata". Lui ha esaltato il suo essere donna, io cercavo di nasconderla. Io anche nei nostri momenti intimi pensando a lei sempre come moglie e madre non mi accorgevo di quanto avesse bisogno di sentirsi femmina, e nonostante tutto a lei stava bene.
L'ho supplicata , gli ho detto che sarei potuto essere anche io come quell'uomo. No, niente, quell'uomo poteva fare di lei e del suo corpo ciò che voleva facendole scoprire sensazioni e situazioni che io riuscivo ad esprimere solo con la mia ex amante.
Le sue ultime parole furono durissime, riprese un vecchio discorso della mia confessione del tradimento, mi disse: ricordi? quando mi dicesti che lei per te non era nulla? che era solo una femmina da letto e che tu la trattavi da "puttana" perchè in me non riscontravi certe situazioni?, Purtroppo per me e me ne dispiaccio, provo ancora amore, ma adesso anche io sono la "puttana" di un altro.
Ci salutammo, avevo gli occhi pieni di lacrime ed il cuore di rabbia nei miei confronti. Riuscii a dirgli solo, buona fortuna ma sappi che io ti amo ancora.
Oggi anche i nostri incontri sono sempre piu' rari, evitiamo d'incrociarci per il bene comune, ma io amo ancora follemente mia moglie
Francesco.
Commenti
Posta un commento